Venne la pioggia

Questo post partecipa all’iniziativa Una parola al mese. La parola di gennaio 2013 è panegirico (al link maggiori informazioni).



Era un periodo di grande siccità.
Tutti i grandi uomini della città come sacerdoti, politici e  generali si riunirono per discutere della situazione.
"Dobbiamo pregare gli déi affinché ci portino la pioggia!".
"Giusto giusto", assentirono tutti, mentre il popolo impaziente si radunava attorno a loro.
Così, il Grande Sacerdote si schiarì la voce ed incominciò:
"Déi vasti ed onnipotenti, dai quali dipendiamo! Fautori di vita e rifugi delle nostre anime! Concedete la pioggia ai vostri fedeli servitori!".
Ma nulla, il cielo non ne volle sapere.
La folla si agitò, timorosa. Intervenne subito, allora, la Grande Sacerdotessa.
"Non disperate, fratelli e sorelle! Tentiamo ancora".
La donna si schiarì la voce e disse con phàtos:
"Dèi, ascoltate la vostra umile ancella! Voi, che fate tremare l'universo con i vostri poteri... Voi, che ci reggete nel vostro splendore... Voi, che vivrete per sempre! Donateci poche gocce di linfa per la terra, per preservare il vostro creato!".
Ma ancora niente.
La folla era in tumulto. Tutti ormai temevano il peggio.
Si fece largo il Capo dei Senatori, altezzoso e fiero.
"Lasciate fare a me, la mia retorica è la migliore".
Si mise in posizione composta, ben eretto, puntando gli occhi verso il cielo.
"Dèi, maestosi e possenti. Eletti tra gli eletti. Incandescenti fiamme che ci donate ogni nostra passione, i nostri talenti, le grandi idee con cui possiamo..."
"Quante cavolate", boffonchiò tra sé e sé un giovane cittadino, un po' in disparte.
"Questi panegirici sono assolutamente inutili e senza senso".
Il ragazzo alzò lo sguardo al cielo e sbottò a mezza voce:
"Déi, se siete tali, fate scendere un bel diluvio!".
E venne la pioggia.

Morale? Meglio andare dritti al punto.