Una storia
delicata, scritta dall’autore esordiente italiano Alessandro D’Avenia, che s’impegna,
nonostante la semplicità, a sfiorarci il cuore.
Attraverso
gli occhi del giovane protagonista, Leo, ci potremo immedesimare in quello che
ciascuno di noi ha provato o proverà: la prima cotta, le difficoltà
scolastiche, i bisticci tra amici… Ma soprattutto, la paura.
Una paura
che attanaglia, la paura del bianco, come la chiama il protagonista. Una paura
che ti atterra, specialmente quando colpisce vicino a te: quando scopri che la
ragazza per cui il tuo cuore batte è molto malata.
Giocando con
delicatezza con i colori bianco e rosso, in un continuo loro intreccio, l’autore
ci porta nella mente e nei sentimenti del protagonista. Se i meno sensibili non
si immedesimassero nella storia, sarebbe comunque molto facile, invece,
sentirsi empatici con Leo e finire con il provare ciò che lui prova.
Questa
situazione lo porterà a riflettere, a crescere, a sfidare sé stesso. E forse,
porterà pure noi a farci qualche domanda e a lottare un po’ di più, anche
quando la paura è troppa.
Indicata per chi ha il cuore tenero e non ha paura di commuoversi. E' una lettura leggera nonostante il tema e che scorre liscia. :)
E' interessante leggere anche altri punti di vista. Perché quello che tu chiami lettura leggera è la stessa cosa dalla quale invece ho cercato di fuggire, non tanto perché sia insensibile (anzi...) quanto perché, come scrissi a suo tempo "il tutto potrebbe rimandare ad un modo di raccontare che rivela delle mancanze in alcuni punti dell'intreccio narrativo, anche se non ci si può sottrarre dall'evidenziare le qualità dei temi trattati.
RispondiEliminaEmerge quindi un romanzo controverso...". Almeno questa è stata l'impressione che ho avuto...
Hai pienamente ragione sulla controversia: pesantezza dei temi, semplicità di racconto.
EliminaPerò ecco, questa semplicità la vedo proprio come leggerezza e non come mancanza. Una strategia per non far diventare troppo pesante l'intero libro, per permettere di leggerlo come lo vivrebbe un adolescente. :)
Poi sì, i punti di vista altrui sono molto interessanti. Forse rileggendolo, chissà, cambierebbe di nuovo anche il mio...