Ho letto un interessante post, decisamente motivante, sul blog Penna blu, di Daniele Imperi.
S'intitola "Tu, scrittore" e invitava chiunque si senta uno scrittore con la voglia di emergere a scrivere il suo post. Un post su cui riflettere e nel quale rispondere alle domande stimolo che l'autore ha presentato.
Di per sè, non ho molto su cui riflettere. Non più di quanto io abbia già fatto negli ultimi mesi. Tutte domande che mi ero già posta. E che mi fanno sentire sempre più divisa in due.
Un lato di me è fermamente convinto di quello che voglio. Scrivere è il mio sogno, punto in alto e da un paio di anni (finalmente) mi prodigo per emergere. Ho partecipato e partecipo a concorsi letterari e forum di scrittura, ho contattato case editrici. Fino ad ora non è andata benissimo, ma è solo l'inizio e di certo questo non mi ferma.
Secondo "l'identikit" dello scrittore, io sembrerei rientrare esattamente nella categoria. La cosa mi rende felice e fiera, mi fa sentire ad un passo dal mio sogno. Sì, perché scrivere per me è l'essenza della vita.
Eppure mi ritrovo in una bolla. Di mio non riesco a convincermi di esserlo, per semplice mancanza di autostima. Quando rileggo ciò che scrivo lo faccio con occhio molto critico, anche se non rinnego tutto. Non ho mai cancellato nulla di quello che ho scritto, per cui ho potuto anche notare i miglioramenti. "Lavoro" per migliorare ulteriormente le cose già scritte. Invento in continuazione, sia prosa che poesia.
Però ho una carenza di costanza, oltre a non riuscire a giudicare il mio lavoro come se io fossi esterna. Questo mi blocca molto. Mi sembra di avanzare alla cieca, senza sapere in che direzione sia il traguardo, con il mio bagaglio continuamente controllato e tenuto ben stretto, ma del quale ho timore ad aprirlo se c'è qualcun altro con me.
Ansia da prestazione? XD
Anche. Tanta paura che il mio sogno s'infranga miseramente, che la mia fatica sia stata totalmente vana.
Io intanto provo e spero. Ma che altro posso fare?
Di solito riflettere e scrivere le mie riflessioni mi aiuta. Anche in questo caso ha fatto un po' d'effetto.
Però non è semplice. Forse mi basterebbe un po' di appoggio in più, ma solo se è sincero.
Nel frattempo, proverò a ripetermelo per prima e a dirlo in giro.
Io sono una scrittrice.
Ciao! Sono l'"appoggio in più", si parlava di me?
RispondiEliminaSei una scrittrice ripetitelo e poi ripetitelo ancora! Gridalo anche, se serve.
Mi fai commuovere, Romina!
EliminaGrazie mille.