venerdì 29 agosto 2014

Pedisseque





Questo post partecipa all’iniziativa Una parola al mese. La parola di agosto 2014 è pedissequo (al link maggiori informazioni).







Sono pedisseque
le lettere e le parole
secondo la volontà
di colui che le scrive;
sono pedisseque
le stagioni e la natura
secondo l'ordine
scandito ai primordi;
eppure anch'esse,
lettere e stagioni,
talvolta prendono altre vie
e diverse decisioni,
sovversive e caotiche
ricordando che nulla mai
è saldo e deciso già.

sabato 23 agosto 2014

Sicilia - racconto di una vacanza

Uno dei (piacevolissimi) motivi per cui il blog si è sentito solo quest'estate è stata la mia settimana in Sicilia. Prima vacanza da sola, prima volta in aereo. Insomma, da ricordare per tantissimi motivi!
E ho pensato di scriverne un "tributo" finché è ancora fresca, con un racconto un po' surreale e nonsense. Spero vi piaccia! 

 In foto, Villa Bellini, il parco centrale di Catania

Tutto iniziò con un drago. Un drago! Anzi, era un intero nido di draghi. Chi l'avrebbe mai detto che ne esistessero ancora, così tanti e proprio a Venezia? Quello che avrei dovuto cavalcare io, comunque, era indubbiamente il più bello. Bianco lucente, scaglie metalliche perfettamente lisce, ali ampie e membranose. Aveva anche quattro corna blu, puramente estetiche ed aereodinamiche, con protopiume azzurre che gli percorrevano la linea della schiena e il retro delle zampe, arrivando fino alla punta della sua doppia coda dalla punta blu. Ruggiva molto, ma rimaneva mansueto in attesa che io e i miei improvvisati compagni di viaggio salissimo. Devo ammettere che m'intimoriva non poco, ma costrinsi le mie gambe molli a restare salde e accomodarmi in groppa: ho sempre amato i draghi e non avrei certo permesso a uno di loro di farmi scappare di gran carriera!
Tra l'altro l'animale fu bravissimo, educato e rapido, obbediente e sicuro. Una meraviglia! E stare in sella non era niente male, fresco e comodo a dispetto delle apparenze. Scesi comunque di buon grado in quella terra baciata dal sole di Catania, dove ho scoperto esistere un altro nido! Forse devo informarmi un po' di più, sulla questione dei draghi.
La mia amica e ospite mi attendeva lì vicino e mi accompagnò fino a casa sua, facendomi costeggiare quell'acqua di un luogo che secondo me non poteva essere la Terra, quel puro specchio di cielo umido che loro chiamano mare. Mi indicò la casa di Polifemo e i massi che egli scagliò contro Ulisse, portandomi fino a dove vissero Aci e Galatea. E proprio lì, ad Acireale, scaricai i miei bagagli. Vorrei dirvi che lo feci in agosto, ma a quanto pare sono confusa io. In piazza c'era il carnevale! Tre soli carri, un po' poverello... In ogni caso, caldo per essere circa marzo!
Ma passiamo oltre.
Diciamo che ho intrapreso un cammino di fede, su quell'isola che non sembra Italia. Senza contare poi tutta la pioggia che ha fatto al Nord, mi sembrava di essere proprio in un altro mondo. Però insomma, ho vagato per chiese poco illuminate, sentendo ripetere più volte la frase "quando c'è quel santo si fa una festa un po' pagana che..." e tutt'ora mi sto chiedendo se la fede che conoscevo fosse quella cattolica o quella greco-romana. Di certo un po' pagano lo è ciò che più mi è rimasto impresso della cattedrale di Acireale: una maestosa e rovinata meridiana a pavimento, con i segni zodiacali. Ne voglio una anch'io!
Giustamente, però, a camminare viene fame, quindi perché mai rinunciare al cibo della Sicilia? Granite, brioche, pesce spada, arancini, gelati ipercalorici, spuntini notturni (o come preferisco dire, si cenava presto la mattina. Tipo spaghettata con wurstel alle 3:30), cannoli, pizza siciliana... e pistacchi. Pistacchi, pistacchi ovunque! L'invasione dei pistacchi era cominciata, e nessuno me l'aveva detto. Ma ho vinto io, ovviamente. Il mio attacco "C'è il pistacchio? Lo prendo!" ha funzionato alla grande. Pressoché con tutto, tranne per il pesce. Sono sicura però che quello è stato solo uno spostamento furtivo del pistacchio... chi l'avrebbe mai cercato nel travestimento da pesce? Va be', un punto glielo concedo.
Con tutto quello che avevo mangiato, come ben penserete, in qualche modo dovevo pure smaltire. E fu così che venni scaraventata nell'universo parallelo del mare con gli scogli. Insomma, ce la vedete una biondina pallida che non sa nuotare, pure in formato galleggiante e col costume azzurro acqua, che si inerpica sugli scogli sprofondanti negli abissi del Mediterraneo? No? Eppure ero là. E la mia amica ha riso parecchio. Logicamente non bastava la situazione già assurda di per sé. Tanto per dire, la completa mancanza di alghe sulla superficie si spiega per il doppio strato che cresce su quelle benedette rocce irregolari: scivolavo tre volte in più di quello che avrei voluto. E così, anche se l'acqua per quei due metri mi arrivava circa alla pancia, mi divincolavo come se ne andasse della mia stessa vita. E intanto un bambino di due anni si "sbeffeggiava" di me, imparando a nuotare con i suoi due bei braccioli e quello sguardo stoico: indivia! Senza parlare del riccio di mare, il quale è riuscito a pungermi sotto un piede nonostante avessi le ciabatte. "Ok" mi sono detta "andiamo a sederci sugli scogli e stiamo ferme lì". E sembrava la scelta del secolo, comodo, l'acqua che mi rinfrescava, il sole che non picchiava, la mia amica che mi faceva conoscere tanti piccoli Bernardo (non conoscete Bernardo? Vergogna! ... In verità fino a un paio di anni fa nemmeno io, sono i paguri. :D ) e niente più scivoloni e ansia. Perfetto ed idilliaco, fino a quando non ho sentito il primo pizzicare. Allucinazioni, dai. Altro pizzichio. Non è che sia un altro riccio, vero? Ennesimo pizzichio. Magari ho un taglietto e l'acqua quando arriva ci passa sopra. "Sarà un granchio" scherza la mia amica. Ma lo era sul serio!!! Quindi niente, ho dovuto cambiare scoglio perché quel granchietto pervertito continuava a molestare con insistenza il mio fondoschiena. La prossima volta che lo fa, lo denuncio!
E' andata invece meglio la nuotata sulla spiaggia di sassolini. Perché be', in quella ridente landa mica possono avercela una spiaggia normale, no? In ogni caso ha funzionato. Un po' perché la discesa era più dolce (ma comunque brusca per i miei standard) e un po' per non sentire quei fastidiosi sassi, signore e signori, vi posso annunciare che nei miei avanzati 22 anni di vita ho imparato a nuotare! Venghino tutti ad ammirare l'eleganza da gatto fradicio che scappa dal bagnetto... però ora posso dire che so più o meno nuotare!
Forse è stata la stella di Stazzo a guidarmi. Oppure la magia che ogni notte, limpida e sempre più chiara per la luna piena, mi donava, grazie anche alle "piccole" eruzioni dell'Etna. Pure il vulcano, per me, era una prima volta. E che prima volta! Visto da una terrazza, con una splendente luna sopra di noi, una colorata Zafferana sotto di noi, un oscuro mare in lontananza dietro di noi e l'Etna che fiammeggiava nel nero innanzi a noi. Ma forse, meglio ancora, è stata la breve uscita in montagna, quella fresca montagna che tanto per me sapeva di casa (che poi, giuro: ero convinta che in Sicilia non ci fossero montagne se non l'Etna, almeno non nel suo versante orientale), con quelle altissime vampe, quel faro notturno lassù nel cielo che così luminoso in vita mia credo di non averlo visto mai, quel manto celeste così azzurro che dopo il tramonto mai pensavo avrei visto e le stelle cadenti. Due nonostante il chiarore, e mi sono state più che sufficienti.
Tanti paesaggi che immaginavo soltanto, che ancora adesso a ricordarli mi si stringe il cuore e sospiro come un'innamorata. Come il mio primo mare, illuminato, nel cuore della notte. Sì, è veramente romantico. Quante poesie, quanti racconti ne potrei estrarre!
...
Bene. Ora che sembra un semplice resoconto posso anche affidarvi questo segreto... A dire il vero, sono tre.
Il primo e meno pericoloso è quello della Macchina Mannara. Non ridete, sono seria! La notte di San Lorenzo, con quell'incredibile plenilunio, la Macchina Mannara ha deciso di mostrarsi a noi. "Per salire in montagna dobbiamo poi usare un'altra macchina, la mia non ce la fa" ci ha dichiarato la sua proprietaria. E subito, la Mannara ha stretto i denti, rifiutandosi per almeno cinque minuti di aprire il bocchettone. Chiaro che non volesse la benzina... Nessun mannaro che si rispetti vorrebbe mai della semplice benzina. Ma dovevamo andare, siamo quindi riusciti ad imboccarla e poi, una volta fermi all'ombra di Tre Castagni, la sua trasformazione è cominciata: fumava, fumava tantissimo! Siamo scesi al balzo dai nostri posti e lei gorgogliava, caldissima. Forse è stato il segreto numero due ad impedirle di compiere del tutto la trasformazione... Ma di lui vi parlo tra un po'. Comunque be', la Macchina Mannara se ne è stata lì per tutta la sera, apparentemente quietata, ma non aveva ancora finito. Le saliamo in groppa per tornare a casa e lei che fa? Si anima da sé e scende lungo la strada, bellamente ignorando il freno a mano. Sempre il segreto numero due l'ha fermata... Però potete immaginarvi che ritorno con i sensi all'erta abbiamo passato. Mi dicono, comunque, che fino a casa ci siamo tornati tutti, sani e salvi. Nessuno è diventato un Robottino Infetto.
Ora passiamo al punto secondo, già citato due volte (coincidenze?!). Sempre all'ombra di Tre Castagni (forse erano 'sti benedetti castagni il fulcro di tutto?) ho trovato la dimora di... una sorta di demone! Un guerriero fiero e forte, un nobile di alto rango del suo esercito, con una cultura per la guerra simile a quella spartana. Probabilmente anche la Macchina non poteva non rispettarlo e obbedirgli. In ogni caso l'ho conosciuto in borghese, ma si ha combattuto ugualmente. Io che sono mezza strega e in parte cacciatrice mica potevo lasciarmi sfuggire questa occasione, no? Però va be', ero in borghese pure io. Ci siamo accontentati di armi in lattice e battaglie brevissime.
E ora l'ultimo e più pericoloso segreto... Nella notte... Ma questa volta non vicino ai castagni... Il guerriero è diventato l'Oscuro Signore! Ve lo giuro, ve lo giuro! Noi ridevamo, eh, mica si può far vedere che si ha paura. Però intanto ci ha trasformato tutti in goblin. Tutti! Io ero Pustola. Ha cercato di lanciarmi le sue Occhiatacce mortali, me vi è riuscito un'unica volta. Poi, stanco di tutti noi strepitanti servitori, ha dato il cambio a... un secondo Oscuro Signore! E noi sempre lì, a dire "Sì, Oscuro Signore!". Pazzesco. Anche dall'altro Oscuro Signore ho preso un'Occhiataccia mortale, ma finché non te ne scaglia tre lo stesso mica muori. Per fortuna! Anzi, così ho scoperto che pure i re del male si stancano (e non sono imbattibili, ma non diteglielo perché ve le possono scagliare tutte e tre assieme, le Occhiatacce). Penso fosse l'unico modo per tornare da goblin a normali... Però va be', se ne incontrate uno mandatemelo e raggiungeteci: a fare i goblin bugiardi ci si diverte un mondo!
Purtroppo anche questa vacanza è finita. Ho conosciuto anche Liotro, l'elefante catanese, ma non fatemelo pronunciare mai: sembro una mafiosa da film americano. Il resto del siciliano, invece, mi viene abbastanza bene... meglio del veneto. XD
Giusto per concludere, per tornare a casa ho ripreso lo stesso drago dell'andata e anche questa volta è stato magistrale. Applausi ai draghi e ai loro cocchieri! Ehm, cavalieri!


E se non avete capito qualcosa del mio racconto, non preoccupatevi. Sappiate solo che... è tutto vero, in un modo o nell'altro! ;)

Mi auguro invece non vi abbia annoiato. Ho sempre la speranza di strappare almeno un sorriso e farvi sentire, per quanto poco, partecipi con me.
Grazie di aver letto questo mio particolare resoconto!

Voi, invece, come le raccontereste le vostre vacanze?

mercoledì 20 agosto 2014

Le mie "perle" di EFP

Come annunciavo tempo fa, ho deciso di aprire questo post e lo aggiornerò mano a mano!
Ci ho messo un po' a farlo, perché volevo fare una cosa più elaborata (e far comparire i miei aggiornamenti nella barra laterale come mi fu suggerito), ma almeno per ora ho optato per questa cosa più semplice. Anche se sì, finirà un po' fuori vista... E sperando di ricordarmi di aggiornarlo, ah!
Li elencherò in ordine di uscita o "prima uscita" nel caso di storie con più capitoli. E giusto ora è uscito la seconda parte dell'ultima storia!

Se vi va, lasciatemi delle recensioni: lì, se avete l'account, o pure qui sotto (specificandomi cosa state recensendo). Chi vuole può pure sempre mandarmi una mail!
Se ci fossero problemi con i link, fatemi sapere.

All'inizio dell'arcobaleno
La favola dell'amore
Pelliccia Rossa
Harry Jackson e i Pirati dell'Anello (2 capitoli - in corso)