sabato 28 febbraio 2015

Giveaway di compleanno: il vincitore

Purtroppo solo tre partecipanti... Ma è giusto che chi si è messo in gioco possa avere il suo premio!
Come promesso, quindi, proclamerò il mio vincitore o la mia vincitrice, che sarà solo uno.





giovedì 26 febbraio 2015

Scrivere una giaculatoria






Questo post partecipa all’iniziativa Una parola al mese. La parola di febbraio 2015 è giaculatoria (al link maggiori informazioni).







Uniamo l'utile al dilettevole in questo piccolo post a tema!

giovedì 12 febbraio 2015

Storia di una ladra di libri - Markus Zukas




“Un piccolo dato di fatto: voi morirete”
Il messaggio è chiaro, messo in bella mostra da subito. Questa pellicola non ci permette di lusingarci, di lasciarci andare alla beatitudine che di solito accompagna il sapersi comodamente seduti in poltrona. È inoltre un narratore particolare che ci avverte e ci accompagna durante la visione: la Morte stessa. Tanto che particolare rimane l’atmosfera di tutto il film, carico di disarmante leggerezza e fredda ineluttabilità.
Eppure parla della vita di una bambina tedesca poco prima e durante la Seconda Guerra mondiale, vita nemmeno così eccezionale, ma resa speciale da qualcosa. Cambiata drasticamente in pochi momenti, su quel viaggio in treno con cui si apre la storia. Il viaggio in cui muore suo fratello, il viaggio con il quale sua madre la porta in affidamento a un’altra famiglia. E noi come lei vediamo le cose dal suo punto di vista, non sappiamo cosa accade, non capiamo. Conosciamo, viviamo ed esploriamo momento per momento, col procedere della trama, scandita ad intervalli più o meno regolari da una onnipresente Morte. Quest’ultima, tra l’altro, si permette di fare battutine e, a modo suo, di farsi vedere e conoscere da noi.
Non è comunque la classica pellicola di guerra, o di morte, ma si può intendere molto più come un “inno alla vita”. Forse non l’idea di vita a cui siamo abituati. Probabilmente perché sempre meno siamo portati a riflette sul serio su cosa voglia dire vivere, o morire.
Tratto dal libro La bambina che salvava i libri di Markus Zusak, ora ristampato come Storia di una ladra di libri, il film ci permette di immedesimarci appieno con la semplicità di Liesel Meminger, protagonista ben interpretata da una giovanissima Sophie Nélisse. E di sentire risuonare dentro di noi, mano a mano che Liesel ne scopre il fascino, il potere della parola. La magia dei libri.
Chi di noi ricorda il senso di fierezza che si ha quando si impara per la prima volta a leggere e scrivere? La soddisfacente fatica che ne deriva? L’incanto che la giusta parola, una lettura ben fatta o una schiera di volumi, a nostra totale disposizione, crea? Immaginiamo questi sentimenti su una bambina analfabeta, in una classe di coetanei scolasticamente più avanti di lei. I suoi primi giorni in quella nuova scuola, etichettata come “scema”. Ma nulla la ferma, soprattutto se accanto a sé ha un papà adottivo dolce e comprensivo come Hans Hubermann e, dall’altro lato, un “furfante” migliore amico come Rudy Steiner. Sarà così che per lei diventerà fondamentale leggere, e rubare, libri. Tanto che si arriverà a sentire dire “le parole sono vita”. In più, i volumi che Liesel pian piano amerà con tutta sé stessa saranno perfetti compagni per la sua crescita, chiave stessa di lettura di ciò che le succede.
Assieme alla meraviglia della carta e ai vari personaggi, che difficilmente la faranno sentire sola, si presenta anche il pensiero sulle figure materne. È un tema che si permette di fare capolino solo poche volte, relegato più dietro le quinte e che non avrà una risposta univoca. Ma dopotutto non esiste una conclusione quando si parla di affetto materno e di cosa si può arrivare a fare per esso: spesso nemmeno una madre lo sa.
Ritengo una scelta interessante quella dell’utilizzo di una voce maschile come narratore, come anche l’incredibile abilità, presente pure nel libro, di “creare la strada”: l’accenno a cosa sta per capitare o a cosa capiterà, senza togliere l’emozione e la suspense. Si crea un equilibrio sorprendente tra tensione e leggerezza, tra lo svolgersi della quotidianità e il sentire la guerra sul collo, tra lo sviluppo di ogni personaggio e la staticità della vita che si trascina avanti nonostante tutto. Probabilmente il tocco fondamentale risiede proprio nella caratterizzazione della piccola protagonista, nei suoi occhi puri, nel suo sveglio modo di ragionare e non lasciarsi mai abbattere.
Un film fatto per lasciare il segno: che se non riuscirà a strappare nemmeno una lacrima ai cuori più duri, sicuramente ne ruberà un pezzetto di anima prendendone il posto. Un racconto da seguire con attenzione, fino all’ultimo secondo, prestando ascolto ad ogni parola che verrà pronunciata.

domenica 8 febbraio 2015

Antologie: "Fiabe e Fiavole" & "Il primo amore non si scorda mai"



Combo!
Vi riporto le ultime fatiche.
Partecipo in altre due antologie, firmate Montecovello come le precedenti.
La prima è "Fiabe e Favole", raccolta che credo si illustri da sola: per essa ho scritto una fiaba intitolata "Il Nano e il Gigante".

http://www.montecovello.com/libro/mt/XNKDSGMDPO/fiabe+&+favole

La seconda antologia, invece, è "Il primo amore non si scorda mai". E non pensatela come una raccolta smielata: sono narrazioni per lo più autobiografiche dei primi amori, finiti bene, finiti male, che ancora continuano.
Ma in ogni caso siamo vicini a San Valentino: può essere un'idea anche quella.
Io ho partecipato con il racconto "Domani non ci arrenderemo mai".

http://www.montecovello.com/libro/mt/MDBVHKAOCF/il+primo+amore+non+si+scorda+mai 

Alle foto i link dove acquistarle. Oppure googlatele (e troverete anche il formato ebook).
Buona lettura!