venerdì 20 ottobre 2017

"La piazza" - un monologo per Drama Queen

Riemergendo dal lungo silenzio di un'estate, ho piacere di condividere oggi un monologo che ho scritto per il concorso di compleanno di Drama Queen
Quest'anno non ho avuto fortuna, ma gli altri finalisti meritavano il loro riconoscimento. Per cui, andatevi a leggere i selezionati in quest'altro post, in attesa dei video!
Qui invece vi lascio il breve brano scritto da me.




[Accostata alla finestra, sbircia da una tenda. Vestita da contadinella ottocentesca. A bassa voce]

Chissà perché mi ostino a spiare la piazza... Sarà che mi sembra di studiare il mondo intero?

[Si allontana e sospira, scuote la testa con un sorrisino. Alza la voce]

Sono tutti così sciocchi, frivoli! Ogni giorno la confusione del mercato e il cibo sprecato; i bambini che corrono in giro e distruggono tutto quello che toccano; le coppiette sedute alla fontana! [Guarda una cornice parlando delle coppie. Scopre i denti e la getta altrove] E le vecchiette pettegole che gridano e strillano da un lato all'altro. Eppure nemmeno loro si ricordano di me!

[Torna a guardare verso la finestra, stringendosi tra le braccia e restando dov'è]

Se si scende in piazza, non si può fare nulla. Sei sempre sotto gli occhi di tutti, sulla bocca di tutti... Anche quando ti comporti esattamente come si aspettano. [Ride] Già, in quel caso sei senza carattere oppure nascondi qualcosa!

[Sospira, tornando seria] È una prigione, ma una prigione viva. [Scioglie il proprio abbraccio, alza leggermente le mani al cielo, si guarda attorno. Quasi ride ironica] Invece qui, dove ho la libertà di dire, fare e pensare quel che voglio, nessuno più sembra sapere che esisto! Non manco a nessuno, nessuno parla di me o mi viene a cercare!

[Lascia cadere le braccia, china per qualche momento il capo. Torna alla finestra e riprende a sbirciare fuori]

Lo sapevo che così sarei stata totalmente sola, ma nonostante tutto amo questo villaggio. Non lo voglio abbandonare. E non voglio che scoprano la mia maledizione...

[Quasi ringhia, sbattendo i piedi a terra] Dannata sia mia madre che mi concepì con uno straniero! E dannato sia lui, mio padre, per essere un lupo mannaro!

1 commento:

  1. Grazie per aver partecipato! Anche il tuo monologo mi era piaciuto molto, ma purtroppo non potevo sceglierli tutti...

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