Ci ho
pensato. Forse non tantissimo, ma ci ho pensato.
Io ho parecchie citazioni che mi piacciono,
che potrei dire che mi rappresentano. Ma non riesco a trovarne una più
significativa delle altre, che mi possa guidare letterariamente. Anche perché la mia “preferita” cambia spesso. Difficilmente rimane la stessa per lungo tempo
al primo posto.
Le citazioni
che mi colpiscono sono generalmente astratte… Amore, sacrificio, il male dentro
di noi, la vita, la pace ed il futuro. La maggior parte di queste sono positive
ed incoraggianti, d’altronde pure io sono positiva ed incoraggiante (quantomeno
con gli altri)!
Credo però
di sapermi conoscere abbastanza bene
anche senza una semplice citazione.
Per esempio,
so che mi piacerebbe scrivere di tutto e un po’ alla volta sto cominciando a
sperimentare. Ma non ho sistema, o meglio, il
mio non avere sistema è il mio sistema, mi genero e rigenero dal caos e
così succede alle mie scritture, che solo in un secondo momento vengono
strigliate e messe in riga. Non sono sistematica, impormi di esserlo non dà mai
risultati buoni. Anzi, finisco con il ribellarmi a me stessa.
Funziono
bene solo se seguo il vento dell’istinto, di ciò che mi ispira in quel momento.
Altrimenti, mi blocco totalmente, qualsiasi sia la mia attività. Specialmente
se è scrivere.
Quello che non ho ancora scritto non è che
non ho osato farlo. Semplicemente, non ho avuto il tempo per cominciarlo o
l’ispirazione per farlo o non ci ho ancora pensato.
Infine, l’errore che ho sempre commesso. Beh, è
sempre il solito, che tutto sommato, nonostante l’impegno, me lo porto dietro
ancora oggi. Sono uno spirito incostante, ma peggio dell’incostanza c’è il non fare e volere. Ho passato anni,
sin da quando sono bambina, a scrivere. Da bambina non finivo mai i miei
racconti, un giorno perdevo il quaderno oppure sforavo il tempo richiesto dal “concorso”
oppure semplicemente quella trama perdeva interesse ai miei occhi e non mi
interessava più concluderla. Crescendo ho cominciato a scrivere racconti molto
brevi, trovando la soddisfazione di concluderli, ma li ho sempre lasciati nel
cassetto. Ho cominciato a scrivere un libro (per la precisione, ormai ne ho
cominciati sei, se riuscissi a svilupparli come voglio), ma raramente mi ci
dedico, finendo con il concentrarmi su altri racconti brevi, concorsi e nuovi
inizi. E in tutto quel tempo, fino ad un paio di anni fa, non mi sono mai resa conto che se non provavo, se non mettevo le mie
parole fuori dalla porta di casa, non avrei mai potuto pretendere che qualcuno
le leggesse, apprezzasse e magari pubblicasse.
Purtroppo
anche la mia incostanza fa la sua parte, per cui è vero che se non finisco
almeno uno di quei libri che mi frullano in testa non lo vedrò mai, secondo le
più rosee aspettative, in vetrina. Per cui… Meglio che mi do da fare. Solo poi potrò vedere se la mia è una scrittura da successo. Al momento, non tantissimo...
Ora sono già
più concentrata ed impegnata di una volta e un po’ la cosa mi rincuora.
Beh, io
avrei già finito. Ma se proprio volete una citazione…
“Sì, niente
e nessuno può cambiare il mio mondo” – Bleach, Tite Kubo
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